Negli ultimi anni, il panorama delle soluzioni per affrontare la separazione coniugale si è arricchito di strumenti innovativi e meno conflittuali rispetto ai tradizionali procedimenti giudiziali. Tra questi, la negoziazione assistita si è affermata come un’opzione valida e apprezzata per la sua capacità di coniugare rapidità, riservatezza e costi contenuti.
Questo metodo, introdotto nel sistema giuridico italiano con la Legge n. 162 del 2014, permette alle coppie di trovare accordi personalizzati grazie all’assistenza dei propri avvocati, evitando così di rivolgersi immediatamente al tribunale. Si tratta di una modalità particolarmente indicata per chi desidera gestire la separazione in modo consensuale, privilegiando il dialogo e la collaborazione reciproca.
Che cos’è la negoziazione assistita?
La negoziazione assistita è una procedura stragiudiziale introdotta nel sistema italiano con la Legge n. 162 del 2014. Si tratta di un accordo attraverso il quale le parti si impegnano, con il supporto dei rispettivi avvocati, a collaborare per risolvere le controversie legate alla separazione, al divorzio o alle questioni inerenti ai figli. Gli avvocati svolgono un ruolo cruciale come mediatori e garanti della correttezza del processo, favorendo il dialogo tra i coniugi e assicurandosi che gli accordi rispettino la legge e tutelino i diritti di entrambe le parti.
La procedura può essere utilizzata sia per formalizzare una separazione consensuale che per regolare aspetti come l’affidamento dei figli, il mantenimento e la divisione dei beni. Una volta raggiunto un accordo, questo viene sottoposto al vaglio del pubblico ministero o del tribunale per ottenere l’omologazione, rendendolo giuridicamente vincolante.
QUALI SONO I VANTAGGI DELLA NEGOZIAZIONE ASSISTITA?
- Rapidità del processo La negoziazione assistita consente di evitare i lunghi tempi della giustizia ordinaria. Una volta raggiunto l’accordo, il procedimento per la sua omologazione è generalmente molto più rapido rispetto a un giudizio.
- Costi contenuti Affrontare una separazione tramite negoziazione assistita può essere economicamente più vantaggioso rispetto a un procedimento giudiziale, riducendo sia i costi legali che le spese processuali.
- Riservatezza A differenza dei procedimenti giudiziari, che possono diventare di dominio pubblico, la negoziazione assistita garantisce la massima riservatezza sui contenuti degli accordi e sulle dinamiche familiari.
- Collaborazione e dialogo Questo metodo promuove il confronto costruttivo tra le parti, evitando il clima conflittuale che spesso caratterizza le separazioni giudiziali. Ciò è particolarmente importante in presenza di figli, dove la collaborazione tra i genitori è fondamentale per il loro benessere.
- Personalizzazione degli accordi La negoziazione assistita consente di elaborare soluzioni su misura che tengano conto delle specifiche esigenze delle parti, a differenza di una sentenza giudiziale che segue criteri standardizzati.
QUANDO È POSSIBILE RICCORRERE ALLA NEGOZIAZIONE ASSISTITA?
La negoziazione assistita è particolarmente indicata nei seguenti casi:
- Separazione consensuale: quando i coniugi sono d’accordo sui termini della separazione e desiderano formalizzare l’accordo in modo rapido e condiviso.
- Gestione delle questioni economiche: per definire aspetti come l’assegno di mantenimento o la divisione dei beni comuni.
- Affidamento e mantenimento dei figli: per stabilire piani di co-genitorialità che garantiscano il benessere dei minori.
- Divorzio congiunto: quando la coppia decide di trasformare la separazione in divorzio senza conflitti.
CI SONO DEI LIMITI ALL’APPLICAZIONE DELLA NEGOZIAZIONE?
Nonostante i numerosi vantaggi, la negoziazione assistita presenta alcune limitazioni. Innanzitutto, richiede la volontà di entrambe le parti di collaborare. In situazioni di forte conflittualità o in presenza di episodi di violenza domestica, questo metodo potrebbe non essere idoneo. Inoltre, è necessario che gli avvocati coinvolti abbiano competenze specifiche nella mediazione familiare, al fine di garantire un percorso efficace e rispettoso delle parti.
Un altro aspetto da considerare è il rischio che una delle parti non rispetti gli accordi raggiunti. Sebbene questi siano giuridicamente vincolanti, l’eventuale inadempimento potrebbe comunque richiedere l’intervento del giudice per la loro esecuzione.
PASSIAMO ORA AD ESAMINARE ALCUNI ESEMPI PRATICI DI NEGOZIAZIONE ASSISTITA
Per comprendere meglio l’efficacia della negoziazione assistita, è utile considerare alcuni esempi pratici:
- Coppie senza figli: Una coppia decide di separarsi consensualmente, ma desidera mantenere la riservatezza sulla divisione dei beni e stabilire un piano economico che rispetti le necessità di entrambi. Attraverso la negoziazione assistita, gli avvocati li aiutano a raggiungere un accordo che viene poi omologato.
- Coppie con figli: Due coniugi, pur separandosi, vogliono garantire il massimo benessere ai propri figli. Grazie alla negoziazione assistita, riescono a definire un piano di co-genitorialità dettagliato, che include i tempi di visita, le modalità di mantenimento e le decisioni educative.
E se ci sono dei figli minorenni? Infatti è possibile che questo istituto sia attuato anche se c’è la presenza di figli minori o di figli maggiorenni incapaci o economicamente non autosufficienti. È necessario in questi casi che l’accordo raggiunto venga inviato al Procuratore della Repubblica, per ricevere un’autorizzazione specifica.
Nel caso in cui il Procuratore ritenga che l’accordo non corrisponda all’interesse dei figli, trasmette l’informazione al presidente del tribunale, che fissa l’udienza. Nella prassi capita che il procuratore chieda chiarimenti o integrazioni agli avvocati, evidenziando aspetti che lui ritenga problematici.
- Divorzio trasformato in separazione consensuale: Una coppia inizialmente in conflitto riesce, grazie alla mediazione degli avvocati, a trasformare un procedimento giudiziario in un accordo consensuale.
DIVISIONE DELLA CASA CONIUGALE
Uno dei problemi che si riscontra più facilmente e comunemente nel caso della separazione o del divorzio è quello relativo alla divisione della casa coniugale. Secondo la sentenza della Cassazione numero 28871 del 2021, si deve sempre, nello stabilire l’assegnazione della casa ad un coniuge, verificare se l’immobile era destinato a residenza familiare e quindi per tale ragione venga assegnato nella separazione al coniuge a cui vengono affidati i figli.
Ci sono comunque orientamenti diversi sulla divisione giudiziale della casa coniugale assegnata ad un coniuge, soprattutto per quanto riguarda la necessità di tenere conto della diminuzione del valore commerciale dell’immobile.
In particolare si attribuisce un carattere fondamentale al diritto dell’esclusivo interesse dei figli e non del coniuge affidatario.
I COSTI DELLA NEGOZIAZIONE ASSISTITA PER LA SEPARAZIONE: DIFFERENZA PER IL NUMERO DEI LEGALI NECESSARI
La velocità della procedura potrebbe anche significare una riduzione dei costi.
Ma non è detto: una delle principali differenze tra separazione consensuale in tribunale e separazione con la negoziazione assistita è che la prima può essere seguita anche da un solo avvocato (se i coniugi non hanno posizioni diverse e sono in accordo sulla soluzione) mentre la seconda necessita per legge di un avvocato per ogni parte.
Per cui è probabile che, almeno in alcuni casi (quando i coniugi hanno già un accordo) la separazione in tribunale sia preferibile dal profilo economico.
SI PUÒ RICORRERE ALLA NEGOZIAZIONE ASSISTITA IN MODALITÀ TELEMATICA?
In base all’art. 2 bis, introdotto dalla riforma Cartabia, è possibile svolgere la negoziazione assistita completamente in modalità telematica.
Si tratta di una novità recepita dalla riforma che interveniva subito dopo la pandemia da Covid 19, durante la quale erano state sperimentate modalità telematiche sia in ambito processuale (per le udienze) che in ambito extra processuale (vedi le assemblee di società di capitali o le assemblee condominiali e anche le procedure ADR, in passato svolte quasi esclusivamente in presenza). Ciò che prima della pandemia stentava a decollare, durante la pandemia è diventato indispensabile per evitare il blocco totale delle attività e per assicurare tutela di diritti essenziali. Dopo la pandemia la modalità telematica è diventata in alcuni casi la regola.
Riportiamo l’intero art. 2 bis visto che vogliamo comprendere meglio questa particolare modalità.
Art. 2‑bis (Negoziazione assistita in modalità telematica)
- Quando la negoziazione si svolge in modalità telematica, ciascun atto del procedimento, ivi compreso l’accordo conclusivo, è formato e sottoscritto nel rispetto delle disposizioni del codice dell’amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, ed è trasmesso a mezzo posta elettronica certificata o con altro servizio elettronico di recapito certificato qualificato, secondo quanto previsto dalla normativa anche regolamentare concernente la trasmissione e la ricezione dei documenti informatici.
- Gli incontri si possono svolgere con collegamento audiovisivo da remoto. I sistemi di collegamento audiovisivo utilizzati per gli incontri del procedimento di negoziazione assicurano la contestuale, effettiva e reciproca udibilità e visibilità delle persone collegate. Ciascuna parte può chiedere di partecipare da remoto o in presenza.
- Non può essere svolta con modalità telematiche né con collegamenti audiovisivi da remoto l’acquisizione delle dichiarazioni del terzo di cui all’articolo 4‑bis.
- Quando l’accordo di negoziazione è contenuto in un documento sottoscritto dalle parti con modalità analogica, tale sottoscrizione è certificata dagli avvocati con firma digitale, o altro tipo di firma elettronica qualificata o avanzata, nel rispetto delle regole tecniche di cui all’articolo 20, comma 1‑bis, del decreto legislativo n. 82 del 2005.
Va precisato che la modalità telematica deve essere prevista nella convenzione di negoziazione: l’art. 2, comma 2 bis di recente introduzione, prevede che si debba precisare “la possibilità di svolgere gli incontri con collegamenti audiovisivi a distanza”.
CONCLUSIONI
La negoziazione assistita rappresenta una soluzione innovativa e vantaggiosa per le coppie che desiderano affrontare la separazione in modo consensuale, evitando lo stress e i costi di un procedimento giudiziario. Questo strumento, basato sul dialogo e sulla collaborazione, permette di trovare soluzioni personalizzate che tutelano le esigenze di entrambe le parti e, soprattutto, il benessere dei figli.
Nonostante alcuni limiti, come la necessità di un atteggiamento collaborativo tra i coniugi e l’importanza di competenze specifiche degli avvocati, i benefici sono evidenti. La rapidità, la riservatezza e la possibilità di costruire accordi su misura rendono la negoziazione assistita un’opzione da considerare attentamente.
Per garantire il pieno successo di questa procedura, è fondamentale che le parti coinvolte siano adeguatamente informate e supportate da professionisti esperti. Inoltre, una maggiore sensibilizzazione sulla negoziazione assistita potrebbe ampliarne l’accesso, aiutando sempre più coppie a gestire una fase critica della loro vita in modo sereno e rispettoso.
In definitiva, la negoziazione assistita non è solo un’alternativa alla separazione giudiziale, ma rappresenta un vero e proprio cambio di paradigma, dove il confronto costruttivo sostituisce il conflitto e il rispetto reciproco diventa il pilastro per costruire nuove basi per il futuro.
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Avv. Francesco Frezza
Via Ambra, 481038 Trentola Ducenta (Caserta)