VIOLENZA CONTRO LE DONNE: LA LEGGE “CODICE ROSSO” E LA PROTEZIONE RAPIDA

Che cosa prevede il Codice Rosso? In che modo il Codice Rosso accelera i tempi della giustizia?

Il tema che andre­mo a trat­ta­re oggi pre­sen­ta degli aspet­ti mol­to deli­ca­ti, dato che la vio­len­za con­tro le don­ne rap­pre­sen­ta anco­ra oggi una gra­ve emer­gen­za socia­le. Le vit­ti­me spes­so si tro­va­no a dover affron­ta­re situa­zio­ni di peri­co­lo sen­za una pro­te­zio­ne imme­dia­ta ed effi­ca­ce. Per rispon­de­re a que­sta neces­si­tà, in Ita­lia è sta­ta intro­dot­ta la leg­ge Codi­ce Ros­so (Leg­ge n. 69/​2019), un impor­tan­te stru­men­to nor­ma­ti­vo che garan­ti­sce inter­ven­ti più rapi­di per tute­la­re le don­ne vit­ti­me di vio­len­za dome­sti­ca, stal­king e altri rea­ti di gene­re.

Ma in che modo il Codi­ce Ros­so acce­le­ra i tem­pi del­la giu­sti­zia? Qua­li misu­re di pro­te­zio­ne pre­ve­de per le vit­ti­me? In que­sto arti­co­lo ana­liz­ze­re­mo il fun­zio­na­men­to di que­sta leg­ge e l’im­pat­to che ha avu­to sul­la tute­la del­le don­ne, for­nen­do infor­ma­zio­ni uti­li su come denun­cia­re e otte­ne­re aiu­to in tem­pi bre­vi.

INTRODUZIONE DELLA LEGGE “CODICE ROSSO”

La vio­len­za con­tro le don­ne rap­pre­sen­ta una del­le for­me di discri­mi­na­zio­ne e abu­so più insi­dio­se e per­va­si­ve del­la nostra socie­tà. Nono­stan­te gli sfor­zi di sen­si­bi­liz­za­zio­ne e le nume­ro­se ini­zia­ti­ve isti­tu­zio­na­li, il feno­me­no con­ti­nua a mie­te­re trop­pe vit­ti­me, lascian­do cica­tri­ci fisi­che e psi­co­lo­gi­che dif­fi­ci­li da sana­re. In rispo­sta a que­sta dram­ma­ti­ca real­tà, il legi­sla­to­re ita­lia­no ha intro­dot­to la leg­ge cosid­det­ta Codi­ce Ros­so (Leg­ge n. 69/​2019), un prov­ve­di­men­to che mira a garan­ti­re una pro­te­zio­ne imme­dia­ta alle don­ne vit­ti­me di vio­len­za, acce­le­ran­do i tem­pi di inter­ven­to del­la giu­sti­zia e miglio­ran­do la gestio­ne dei casi d’emergenza.

Il con­te­sto del­la vio­len­za con­tro le don­ne in Ita­lia

Negli ulti­mi anni, nume­ro­si stu­di e rap­por­ti han­no evi­den­zia­to come la vio­len­za con­tro le don­ne rap­pre­sen­ti un pro­ble­ma strut­tu­ra­le, spes­so nasco­sto die­tro silen­zi e pau­re. Le sta­ti­sti­che rive­la­no che miglia­ia di don­ne subi­sco­no ogni anno abu­si fisi­ci, psi­co­lo­gi­ci ed eco­no­mi­ci, con impat­ti deva­stan­ti non solo per le vit­ti­me, ma anche per l’intera socie­tà. Tale situa­zio­ne ha spin­to isti­tu­zio­ni e orga­niz­za­zio­ni non gover­na­ti­ve a chie­de­re inter­ven­ti nor­ma­ti­vi più inci­si­vi e stru­men­ti di tute­la effi­ca­ci, capa­ci di inter­rom­pe­re il ciclo del­la vio­len­za e di offri­re un sup­por­to imme­dia­to alle don­ne in situa­zio­ni di emer­gen­za.

Moti­va­zio­ni e obiet­ti­vi del “codi­ce ros­so”

Il Codi­ce Ros­so nasce pro­prio dall’urgenza di met­te­re in atto un siste­ma che per­met­ta di pro­teg­ge­re rapi­da­men­te le don­ne vit­ti­me di vio­len­za. La leg­ge è sta­ta con­ce­pi­ta con i seguen­ti obiet­ti­vi:

  • Acce­le­ra­re le pro­ce­du­re giu­di­zia­rie: Ridur­re i tem­pi tra la denun­cia e l’intervento da par­te del­le auto­ri­tà, evi­tan­do così che le vit­ti­me resti­no espo­ste ad ulte­rio­ri peri­co­li.
  • Garan­ti­re la pro­te­zio­ne imme­dia­ta: Atti­va­re misu­re cau­te­la­ri, qua­li l’allontanamento del pre­sun­to aggres­so­re, in tem­pi bre­vis­si­mi, in modo da pre­ve­ni­re ulte­rio­ri epi­so­di di vio­len­za.
  • Miglio­ra­re la col­la­bo­ra­zio­ne tra i vari enti: Coor­di­na­re gli sfor­zi di poli­zia, magi­stra­tu­ra, ser­vi­zi socia­li e cen­tri anti­vio­len­za per crea­re una rete di soste­gno inte­gra­ta e fun­zio­na­le.
  • Favo­ri­re un approc­cio mul­ti­di­sci­pli­na­re: Inte­gra­re gli aspet­ti pena­li, civi­li e assi­sten­zia­li per garan­ti­re alle vit­ti­me un per­cor­so di recu­pe­ro com­ple­to e per­so­na­liz­za­to.

Qua­li sono le misu­re intro­dot­te?

La leg­ge Codi­ce Ros­so ha intro­dot­to diver­se novi­tà ope­ra­ti­ve e pro­ce­du­ra­li che han­no l’obiettivo di ren­de­re il siste­ma di pro­te­zio­ne più dina­mi­co e reat­ti­vo. Tra le prin­ci­pa­li misu­re tro­via­mo:

  1. Cana­li di segna­la­zio­ne imme­dia­ta: Vie­ne isti­tui­to un per­cor­so d’urgenza che per­met­te di tra­smet­te­re le denun­ce di vio­len­za diret­ta­men­te alle auto­ri­tà com­pe­ten­ti, con una par­ti­co­la­re atten­zio­ne ai casi più gra­vi.
  2. Tem­pi stret­ti per l’intervento: Dal momen­to del­la segna­la­zio­ne, le for­ze dell’ordine sono tenu­te a inter­ve­ni­re in tem­pi mol­to bre­vi, per valu­ta­re il rischio e atti­va­re le misu­re di pro­te­zio­ne neces­sa­rie.
  3. Misu­re cau­te­la­ri: Tra que­ste, l’allontanamento imme­dia­to del pre­sun­to aggres­so­re dal domi­ci­lio fami­lia­re e l’adozione di divie­ti di avvi­ci­na­men­to nei con­fron­ti del­la vit­ti­ma, per garan­ti­re la sua sicu­rez­za.
  4. Assi­sten­za inte­gra­ta: La leg­ge pre­ve­de il coor­di­na­men­to tra diver­si enti per offri­re un soste­gno psi­co­lo­gi­co, lega­le e socia­le alle don­ne in sta­to di emer­gen­za, favo­ren­do il loro per­cor­so di recu­pe­ro e auto­no­mia.

L’impatto del­la leg­ge: dati e testi­mo­nian­ze

Dal suo ingres­so in vigo­re, il Codi­ce Ros­so ha con­tri­bui­to a sen­si­bi­liz­za­re l’opinione pub­bli­ca e a raf­for­za­re il siste­ma di pro­te­zio­ne per le vit­ti­me. Alcu­ni dati pre­li­mi­na­ri mostra­no un aumen­to del­le denun­ce, il che può esse­re inter­pre­ta­to come un segna­le posi­ti­vo di mag­gio­re fidu­cia nel­le isti­tu­zio­ni e nel­la pos­si­bi­li­tà di rice­ve­re aiu­to. Tut­ta­via, il suc­ces­so del­la leg­ge si misu­ra anche attra­ver­so le testi­mo­nian­ze del­le vit­ti­me e dei pro­fes­sio­ni­sti del set­to­re, che evi­den­zia­no come l’intervento tem­pe­sti­vo e coor­di­na­to abbia per­mes­so in nume­ro­si casi di evi­ta­re ulte­rio­ri epi­so­di di vio­len­za.

Qua­li sono i limi­ti di que­sta leg­ge?

Nono­stan­te i pro­gres­si, il Codi­ce Ros­so non è esen­te da cri­ti­che e limi­ta­zio­ni. Tra i pun­ti più discus­si vi sono:

  • Imple­men­ta­zio­ne non uni­for­me sul ter­ri­to­rio: Le dif­fe­ren­ze tra le regio­ni ita­lia­ne in ter­mi­ni di risor­se e orga­niz­za­zio­ne dei ser­vi­zi pos­so­no com­por­ta­re diso­mo­ge­nei­tà nell’applicazione del­le misu­re pre­vi­ste dal­la leg­ge.
  • Ritar­di buro­cra­ti­ci: In alcu­ni casi, la com­ples­si­tà del­la buro­cra­zia può ral­len­ta­re l’attivazione del­le pro­ce­du­re d’emergenza, com­pro­met­ten­do l’efficacia dell’intervento.
  • Biso­gno di for­ma­zio­ne spe­ci­fi­ca: È neces­sa­rio un con­ti­nuo aggior­na­men­to e una for­ma­zio­ne mira­ta per le for­ze dell’ordine, i magi­stra­ti e gli ope­ra­to­ri dei cen­tri anti­vio­len­za, affin­ché sia­no in gra­do di gesti­re in manie­ra otti­ma­le i casi di emer­gen­za.
  • Soste­ni­bi­li­tà a lun­go ter­mi­ne: Garan­ti­re un sup­por­to con­ti­nua­ti­vo alle vit­ti­me richie­de risor­se eco­no­mi­che e uma­ne che, in alcu­ni con­te­sti, risul­ta­no insuf­fi­cien­ti.

Qua­li sono i nuo­vi rea­ti ha intro­dot­to il Codi­ce Ros­so?

Pri­ma dell’introduzione del Codi­ce Ros­so, mol­te denun­ce per vio­len­za di gene­re resta­va­no intrap­po­la­te nei mean­dri del­la buro­cra­zia giu­di­zia­ria, espo­nen­do le vit­ti­me a nuo­vi epi­so­di di vio­len­za, spes­so con con­se­guen­ze irre­pa­ra­bi­li. La len­tez­za degli inter­ven­ti, infat­ti, si tra­du­ce­va in una vera e pro­pria minac­cia per chi era riu­sci­to a tro­va­re il corag­gio di denun­cia­re. Il Codi­ce Ros­so ha intro­dot­to 4 fat­ti­spe­cie di rea­to:

  1. Dif­fu­sio­ne non con­sen­sua­le di con­te­nu­ti inti­mi, comu­ne­men­te (e impro­pria­men­te) defi­ni­ta «Reven­ge Porn». Que­sto rea­to è puni­to con la reclu­sio­ne da 1 a 6 anni e una mul­ta che varia tra i 5mila e i 15mila euro.
  2. Defor­ma­zio­ne dell’aspetto del­la vit­ti­ma con lesio­ni per­ma­nen­ti al viso, che pre­ve­de pene seve­re: da 8 a 14 anni di reclu­sio­ne, o l’ergastolo qua­lo­ra la vit­ti­ma per­da la vita.
  3. Costri­zio­ne o indu­zio­ne al matri­mo­nio, un cri­mi­ne puni­bi­le con la reclu­sio­ne da 1 a 5 anni, con aggra­van­ti se la vit­ti­ma è mino­ren­ne.
  4. Vio­la­zio­ne dei prov­ve­di­men­ti di allon­ta­na­men­to dal­la casa fami­lia­re o del divie­to di avvi­ci­na­men­to ai luo­ghi fre­quen­ta­ti dal­la vit­ti­ma, rea­to san­zio­na­to con pene da 6 mesi a 3 anni di deten­zio­ne. Per raf­for­za­re la sicu­rez­za del­le vit­ti­me, il giu­di­ce può inol­tre ordi­na­re l’uso del brac­cia­let­to elet­tro­ni­co.

L’inasprimento del­le pene nel Codi­ce Ros­so

Il Codi­ce Ros­so intro­du­ce misu­re più inci­si­ve per con­tra­sta­re la vio­len­za e tute­la­re le vit­ti­me, raf­for­zan­do gli stru­men­ti cau­te­la­ri e aumen­tan­do le pene per diver­si rea­ti. Tra le misu­re pre­ven­ti­ve più rile­van­ti, vi sono il divie­to di avvi­ci­na­men­to, l’allontanamento imme­dia­to del col­pe­vo­le dal­la casa fami­lia­re e, nei casi più gra­vi, l’arresto pre­ven­ti­vo. Paral­le­la­men­te, le san­zio­ni per alcu­ni rea­ti sono sta­te signi­fi­ca­ti­va­men­te ina­spri­te. Per quan­to riguar­da la vio­len­za ses­sua­le di grup­po, la pena pas­sa da un mini­mo di 6 a 8 anni e da un mas­si­mo di 12 a 14 anni. Il rea­to di mal­trat­ta­men­ti con­tro fami­lia­ri e con­vi­ven­ti vede un incre­men­to da un mini­mo di 2 a 3 anni e da un mas­si­mo di 6 a 7. Lo stal­king, inve­ce, pas­sa da un mini­mo di 6 mesi a un mini­mo di 1 anno e un mas­si­mo che dai pre­ce­den­ti 5 anni arri­va a 6 anni e 6 mesi. Anche la vio­len­za ses­sua­le subi­sce una modi­fi­ca, con la pena mini­ma che sale da cin­que a sei anni, man­te­nen­do il mas­si­mo di die­ci anni. Nell’omicidio, inve­ce, si amplia l’applicazione del­le cir­co­stan­ze aggra­van­ti, inclu­den­do anche quel­le lega­te alle rela­zio­ni per­so­na­li.

VITTIME DI VIOLENZA SESSUALE: QUANTO TEMPO PER LA QUERELA?

La leg­ge pre­ve­de inol­tre che le vit­ti­me di vio­len­za ses­sua­le abbia­no più tem­po per pre­sen­ta­re que­re­la: il ter­mi­ne pas­sa da 6 mesi a un anno. Vie­ne anche ridi­se­gna­to il siste­ma del­le aggra­van­ti, con un’attenzione par­ti­co­la­re ai rea­ti che coin­vol­go­no i mino­ri. Per i rea­ti ses­sua­li con­tro mino­ren­ni, la pena può aumen­ta­re fino a un ter­zo quan­do gli atti sono com­piu­ti su mino­ri di 14 anni in cam­bio di dena­ro o altre uti­li­tà, anche solo pro­mes­se.

IN CONCLUSIONE…

Il Codi­ce Ros­so rap­pre­sen­ta un impor­tan­te baluar­do nel­la lot­ta con­tro la vio­len­za di gene­re, dimo­stran­do come un inter­ven­to tem­pe­sti­vo e strut­tu­ra­to pos­sa fare la dif­fe­ren­za nel pro­teg­ge­re le don­ne vit­ti­me di abu­si. L’a­do­zio­ne di misu­re urgen­ti, la ridu­zio­ne dei tem­pi di inter­ven­to e il coor­di­na­men­to tra isti­tu­zio­ni e cen­tri anti­vio­len­za han­no con­tri­bui­to a raf­for­za­re il siste­ma di tute­la, crean­do per­cor­si d’e­mer­gen­za più effi­ca­ci e mira­ti.

Pun­ti di for­za del­la leg­ge:

  • Rapi­di­tà d’in­ter­ven­to: L’in­tro­du­zio­ne di cana­li di segna­la­zio­ne diret­ta e tem­pi di rispo­sta più bre­vi ha per­mes­so di atti­va­re pro­te­zio­ni imme­dia­te, ridu­cen­do il rischio di ulte­rio­ri epi­so­di vio­len­ti.
  • Misu­re cau­te­la­ri effi­ca­ci: L’al­lon­ta­na­men­to imme­dia­to del pre­sun­to aggres­so­re e i divie­ti di avvi­ci­na­men­to garan­ti­sco­no una bar­rie­ra di pro­te­zio­ne fon­da­men­ta­le per la sicu­rez­za del­la vit­ti­ma.
  • Approc­cio inte­gra­to: La col­la­bo­ra­zio­ne tra for­ze del­l’or­di­ne, magi­stra­tu­ra, ser­vi­zi socia­li e cen­tri anti­vio­len­za assi­cu­ra un sup­por­to mul­ti­di­sci­pli­na­re, fon­da­men­ta­le per il recu­pe­ro e la rein­te­gra­zio­ne del­la vit­ti­ma.

Qua­li sono le cri­ti­ci­tà di que­sta leg­ge?

  • Imple­men­ta­zio­ne diso­mo­ge­nea: Le dif­fe­ren­ze orga­niz­za­ti­ve e di risor­se tra le varie regio­ni ita­lia­ne evi­den­zia­no una neces­si­tà di uni­for­ma­re le pra­ti­che e garan­ti­re a tut­te le vit­ti­me pari oppor­tu­ni­tà di pro­te­zio­ne.
  • Buro­cra­zia e for­ma­zio­ne: L’ef­fi­ca­cia del Codi­ce Ros­so richie­de un con­ti­nuo aggior­na­men­to degli ope­ra­to­ri coin­vol­ti, affin­ché pos­sa­no affron­ta­re con com­pe­ten­za le situa­zio­ni com­ples­se e garan­ti­re il rispet­to del­le tem­pi­sti­che pre­vi­ste.
  • Risor­se a lun­go ter­mi­ne: La soste­ni­bi­li­tà di un siste­ma inte­gra­to di assi­sten­za e pro­te­zio­ne neces­si­ta di inve­sti­men­ti costan­ti, sia eco­no­mi­ci che in ter­mi­ni di per­so­na­le spe­cia­liz­za­to, per offri­re un sup­por­to con­ti­nua­ti­vo alle vit­ti­me.

Cosa ser­ve per con­so­li­da­re e poten­zia­re i risul­ta­ti otte­nu­ti?

  • Inve­sti­re nel­la for­ma­zio­ne: Pro­gram­mi di aggior­na­men­to e for­ma­zio­ne con­ti­nua per poli­zia, magi­stra­tu­ra e ope­ra­to­ri socia­li rap­pre­sen­ta­no un ele­men­to chia­ve per miglio­ra­re l’ap­pli­ca­zio­ne del­la leg­ge.
  • Favo­ri­re la col­la­bo­ra­zio­ne inte­ri­sti­tu­zio­na­le: Il raf­for­za­men­to del dia­lo­go e del­la coo­pe­ra­zio­ne tra enti loca­li, nazio­na­li e orga­niz­za­zio­ni non gover­na­ti­ve può por­ta­re a una gestio­ne più coor­di­na­ta e a inter­ven­ti più mira­ti.
  • Moni­to­ra­re e valu­ta­re l’ef­fi­ca­cia: L’i­sti­tu­zio­ne di mec­ca­ni­smi di moni­to­rag­gio e valu­ta­zio­ne aiu­te­rà a iden­ti­fi­ca­re le cri­ti­ci­tà resi­due e a inter­ve­ni­re tem­pe­sti­va­men­te per appor­ta­re le neces­sa­rie modi­fi­che legi­sla­ti­ve e ope­ra­ti­ve.
  • Pro­muo­ve­re cam­pa­gne di sen­si­bi­liz­za­zio­ne: Dif­fon­de­re infor­ma­zio­ni chia­re e acces­si­bi­li sul­la leg­ge e sui cana­li di aiu­to dispo­ni­bi­li è fon­da­men­ta­le per far sì che ogni don­na sap­pia dove rivol­ger­si in caso di emer­gen­za.

 Il Codi­ce Ros­so si con­fi­gu­ra come un pas­so fon­da­men­ta­le ver­so una socie­tà più sicu­ra e giu­sta, in cui il dirit­to alla pro­te­zio­ne e alla digni­tà del­le don­ne sia una prio­ri­tà inde­ro­ga­bi­le. Tut­ta­via, per rag­giun­ge­re l’o­biet­ti­vo di una tute­la com­ple­ta e omo­ge­nea, è indi­spen­sa­bi­le un impe­gno costan­te da par­te di tut­te le isti­tu­zio­ni e del­la col­let­ti­vi­tà, affin­ché ogni inter­ven­to sia non solo reat­ti­vo, ma anche pre­ven­ti­vo e capa­ce di rom­pe­re il ciclo del­la vio­len­za.

I pun­ti più impor­tan­ti di que­sto argo­men­to sono sta­ti affron­ta­ti, ma TU che hai let­to fin qui, sicu­ra­men­te meri­ti mag­gio­ri rispo­ste rispet­to al tuo caso. Se hai biso­gno di assi­sten­za e con­su­len­za nel dirit­to di fami­glia con­tat­ta­ci via email o via Wha­tsApp. Di segui­to tro­ve­rai tut­ti i reca­pi­ti di cui hai biso­gno.

Avv. Fran­ce­sco Frez­za

Via Ambra, 481038 Tren­to­la Ducen­ta (Caserta)

Torna in alto