Tribunale Pavia, sent. 04 maggio 2022, n.627

La vio­la­zio­ne dei dove­ri coniu­ga­li in tema di col­la­bo­ra­zio­ne, coa­bi­ta­zio­ne, assi­sten­za e fedel­tà, non è san­zio­na­bi­le solo con i rime­di tipi­ci del dirit­to di fami­glia- come l’ad­de­bi­to del­la sepa­ra­zio­ne — ma può dare luo­go ad un’au­to­no­ma azio­ne vol­ta al risar­ci­men­to dei dan­ni non patri­mo­nia­li ai sen­si del­l’ar­ti­co­lo 2059 del cc, ove cagio­ni la lesio­ne di dirit­ti costi­tu­zio­nal­men­te pro­tet­ti, qua­li, a tito­lo esem­pli­fi­ca­ti­vo, la digni­tà, la salu­te, l’im­ma­gi­ne o l’o­no­re del­la per­so­na.

In par­ti­co­la­re, con pre­ci­puo rife­ri­men­to alla vio­la­zio­ne del­l’ob­bli­go di fedel­tà, non è poi suf­fi­cien­te il mero adul­te­rio, ad inte­gra­re gli estre­mi del­l’il­le­ci­to civi­le, essen­do altre­sì neces­sa­rio valu­ta­re se l’af­fli­zio­ne mora­le che ne sia con­se­gui­ta supe­ri la soglia del­la tol­le­ra­bi­li­tà e che la con­dot­ta, per le sue moda­li­tà o spe­ci­fi­ci­tà con­cre­te, sia sta­ta tale da vio­la­re dirit­ti di ran­go costi­tu­zio­na­le.

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